Cantare con le piante grazie agli studi di Musicoftheplants.com
Cantare con le piante. Respirarci dentro e aprirsi alla Gratitudine. Abbiamo vissuto un’esondazione di emozioni. Grazie al Suono di tutti gli OM che si sono uniti al nostro canto, possiamo raccontare uno storia incredibile.
Siamo partiti il 22 aprile per la Giornata della Terra dal Giardino di Maredolce e atterrati Domenica 24 aprile al Gymnasium dell’Orto Botanico.
L’idea è nata da Davide Signa agronomo, socio della cooperativa Benessere, da sempre interessato alle capacità comunicative e relazionali delle piante.
Ha contattato Terrier Kauri, Ricercatore di Music of the plants congegnando un evento articolato e coinvolgendomi come performer: un dialogo in musica con le Piante. Un sogno nel cassetto che non sapevo d’aver mai sognato!
Musica delle Piante
Musica delle Piante è una tecnologia inventata dalla Comunità di Damanhur (TO) con dei Giapponesi e da Stefano Mancuso, famoso ricercatore, scienziato di prestigio mondiale, professore all’Università di Firenze e direttore del Laboratorio internazionale di neurobiologia vegetale, riguardo alla sensibilità delle piante. Si tratta di una tecnologia che trasforma gli impulsi elettromagnetici delle piante in musica.
Bamboo, il dispositivo di Music of the Plants
Davide mi invita a sperimentare e fare pratica con Bamboo, il dispositivo in legno che consente di rilevare le frequenze emesse dalla piante, con un circuito che si collega alle foglie e si chiude sulle radici della pianta.
Siamo a casa sua. Mi mostra il funzionamento del marchingegno su una piantina al centro del tavolo, in soggiorno. Davide si allontana un attimo. Poi ritorna. Il segnale della pianta si anima, si vivacizza: la pianta comunica chiaramente la propria eccitazione all’avvicinamento di colui che se ne cura.
La sperimentazione supera ogni mia immaginazione
La sperimentazione supera ogni mia immaginazione. Vengo letteralmente rapita dalla percezione materiale, fisica, reale di un mondo di cui intuivo l’esistenza.
Davide mi presta Bamboo affinchè sperimenti.
Lo provo a casa sull’Ederina festosa, sul tronchetto della Felicità fiorito a sorpresa, sulla Felce. La musica delle piante mi tiene compagnia. Ogni volta che devo rimuovere il dispositivo ho la sensazione di togliere la voce alla pianta e me ne dolgo!
Il sopralluogo a Maredolce
Giovedì andiamo a fare un sopralluogo a Maredolce. Dobbiamo scegliere il setting e la pianta con cui duettare. Rosalba della Protezione Civile, gentilissima, con la sua preziosa cassa da Karaoke ci risolve tanti problemi. La useremo per il concerto interspecie.
Un Chinotto è la prima pianta su cui testiamo l’acustica.
Proviamo diversi punti e diverse piante.
Duetto con un grandissimo Pino. Mi attirava lo scavo archeologico, ma è transennato. Abbandoniamo l’idea: il pubblico sarebbe troppo distante.
Perlustriamo la zona. Verifichiamo anche a ridosso del Castello. Infine scegliamo un’area ben curata, che scoprirò successivamente essere stata il primo luogo in cui Marisa Canzoneri e Luciano Maria D’Angelo hanno iniziato a ricostruire l’Orto di Maredolce.
Duettare con un Ulivo
Duettare con un Ulivo significa realizzare un concerto interspecie, fra la Specie Umana e la Specie Vegetale, appunto. Avevamo già cantato con gli Alberi, ma in questo modo, per me è stata un’Anteprima assoluta.
Lucina Lanzara
Venerdì 22 aprile al Giardino del Castello di Maredolce
La giornata a Maredolce è stata gremita di pubblico di ogni specie (è il caso di dire!). C’erano studenti delle Scuole Medie, ragazzi dell’Istituto Tecnico Agrario IPSAS, un gruppo del Centro Anziani, avventori, la professoressa Stefania Macaluso, Paolo Caracausi, amici giunti da ogni dove.
Nella prima parte Davide Signa, agronomo, referente per Music of the Plants a Palermo, illustra il progetto, l’evoluzione della storia di Maredolce.
Introduce Terrier alla spiegazione tecnico-scientifica del dispositivo della Musica delle Piante. Ci parla della Medicina delle Foreste, dell’autonomia delle piante, dei sistemi di comunicazione, dei 20 sensi delle piante contrariamente agli umani che ne hanno solo 5 o 6. Mille aneddoti ci portano in un mondo fantastico e pieno di speranza.
Il Concerto Interspecie è una sorta di performance a 4 VARIABILE: la pianta, l’artista, il pubblico, il luogo.
La performance della pianta
La perfromance della pianta dipende da molti fattori. Può anche accadere che a un certo punto la pianta si fermi per svariati secondi gettando l
gli astanti nello sconforto. È anche capitato che si sia fermata completamente. Altresì, se adeguatamente accolta, rispettata, la pianta canta che è una meraviglia ed è possibile identificare il suo “stato d’animo” .
L’artista
Nella mia visione maieutica aiutare le persone a recuperare il proprio “essere Suono” è parte della mia Missione. Conduco per mano lo spettatore a riprendere contatto col proprio battito cardiaco o con il respiro, talvolta invitando a soffiare. Così agiamo respiri profondi senza dircelo. Il risultato è che la fruizione si verifica in uno stato di connessione avanzata, benchè, talvolta inconsapevole.
Il Pubblico al concerto interspecie
Il PUBBLICO, in tutte le mie performance, è un elemento imprescindibile. Consentire al Pubblico di trovare la propria collocazione interiore ed esteriore per fruire al meglio degli Eventi artistici, è una delle mie Missioni. Ho sperimentato quanto aiutare le persone a connettersi profondamente con se stsesse e con gli altri partecipanti sia un elemento che innalza visibilmente la qualità degli evetni. La fruizione coinvolge la persona a 360 gradi, coinvolge tutti i sensi e anche i corpi sottili, i corpi eterici. Il risultato delle performance è sempre altro dalla semplice fruizione di un evento artistico. È un momento trasformativo.
Ambiente esterno e ambiente interiore
Dunque performance interspecie Artista, Pianta e Pubblico. Altra variabile essenziale è l’ambiente, il luogo, lo spazio di risonanza.
In questo caso è stato necessario amplificare la mia voce. Si trasforma così un segnale analogico in un segnale digitale. Quando il Suono invece viaggia libero e senza trasmutazioni, l’impatto è ancora più trasformativo.
Un ambiente interiore preparato facilita l’accoglienza degli spazi di Risonanza dell’ambiente esterno. Creare un ambiente accogliente anche per raccogliere la Musica della Pianta che sta performando. Questo gioca e tanto.
I miei strumenti di connessione
Per facilitare la connessione mi avvalgo del Tamburo Sciamanico, delle campane tibetane, del Diapason a 136.1Hz/fs, corrispondente all’OM.
Creo un terreno di Fiducia. Guido i partecipanti fornendo elementi esplicativi.
Ho notato quanto le persone, appena sollecitate a cantare l’OM, si lascino trasportare dal Suono, trastullandosene. Le persone desiderano cantare leggere e felici. Lo desideriamo tutti.
Cantare con le piante a Maredolce.
Qui trovi il video integrale del momento clou della manifestazione al Giardino del Castello di Maredolce. La presentazione di Davide Signa che organizzato l’evento, l’introduzione alla Musica delle piante da parte di Terrier Kauri e il mio duetto con le Piante e con gli Astanti, con le loro energie.
L’esperienza vissuta dalle persone supera di gran lunga la semplice performance artistica.
Il risultato è inaspettato. I piani su cui si muove tutta l’Esperienza ci portano Altrove. L’ho chiesto direttamente ai presenti.
Guarda video integrale dell’evento Musica delle Piante a Maredolce
Scopri le impressioni del pubblico alla fine del video
La Musica delle piante Domenica 24 aprile all’Orto Botanico
Domenica 24 ci spostiamo all’Orto Botanico. C’è la tre giorni dedicata alla Giornata della Terra. eventi, mostre, laboratori. E il nostro concerto interspecie. Un’evento organizzato dalla Cooperativa BenEssere, Università degli Studi di Palermo e Music of the Plants.
Il Gymnasium dell’Orto Botanico
Il nostro setting è un’aula a pianta circolare, il famoso Gymnasium, il luogo in cui si svolgevano le lezioni Medicina nel XVIII secolo, per quanto riguarda le piante medicinali. Raccoglie oltre 150 specie.
L’acustica è dotato di un riverbero naturale che mi ha sempre sedotta.
In questo caso non potevo proprio rinunciare! Sapevo che la potenza del Suono espresso insieme al Vegetale ci avrebbe condotti in una dimensione vibrazionale particolare.
Un’esperienza che non potrò dimenticare per la prepotenza delle emozioni vissute da tutti noi lì presenti.
Lo schema dell’evento
Lo schema dell’evento è analogo al precedente: un’introduzione di Davide Signa, la spiegazione approfondita sull’ermeneutica da parte di Terrier Kauri, sugli studi effettuati in 40 anni, la comunicativa delle piante e il loro essere sensienti, a seguire il concerto interspecie. In questa occasione gli artisti coinvolti sono Tita, Valerio Milone e io.
Il canto fatato di Tita apre il concerto interspecie
Tita apre il concerto interspecie. Scalza, accovacciata di fronte alla pianta, tiene saldamente il tronco come a farsene linfa.
È possibile percepire la sua intima connessione. Indossa orpelli da lei stessa realizzati. È tutto un richiamo tatuato sulla pelle.
Si alza un canto fatato. La piccola Quercia la segue. Si rincorrono gentili, nuvole al passo.
Noi sognamo.
Valerio Milone, la cetra giapponese e il canto armonico
Valerio Milone pizzica la sua cetra giapponese, la carezza con l’archetto, asseconda e dialoga con la Quercia in vaso. Le dita tremanti e il tocco fermo dicono di emozione e potenza. L’atmosfera è sospesa, in attesa.
Religioso silenzio fra le note suonate dalla pianta e da Valerio: sono parte integrante della Musica.
Un canto armonico profondissimo, reclamato da Terrier, chiude l’intervento, lasciandoci storditi.
Il mio turno. Il diapason a 136.1Hz e l’OM
È il mio turno. Sono molto concentrata. Desidero essere certa che possiamo elevarci tutti, che il Suono sia trasformativo per tutti noi. Sono vela sull’onda dei miei compagni.
Accenno al concetto di OM, mostro il diapason a 136.1 Hz/fs (herz di frequenza al secondo), lo riproduco e con un gesto la sala si fa densa del canto del Suono Primordiale.
In un istante ci facciamo Suono Manifesto. La cupola si riempie di voci. Mi accorgo di cantare a occhi chiusi, cerco l’intesa con la Pianta, mi appoggio al bordone dell’OM di un TuttiNoi.
Sono aria, sono foglia, sono viva, sono felice, sono grata.
AAisha, la Regina delle Piante
AAisha è bambina piccolissima di 2 anni. Appena inizio a cantare, batte le mani, poi si alza e inizia a danzare. É AAisha, la nipotina di Dionisia. Lei è la Regina delle Piante.
“Hai fatto fiorire la sala”
Quartetto finale tra voci e pianta
Uno dei momenti di maggiore pathos è stato il Quartetto finale, tra noi artisti, Tita, Valerio, io e la pianta di Quercia.
È stata, senza tema di smentita, una delle esperienze più forti della mia vita.
Guarda il video del Quartetto finale, voci, tamburo sciamanico e pianta di Quercia
Si piange per l’emozione
Qui sotto trovi il video integrale a camera fissa di tutto l’evento.
Alla fine trovi le impressioni di chi ha partecipato.
Si piange, si piange di emozione, di ricordi, di avvolgimento, di vibrazione.
Si piange perché ci si sente leggeri e felici.
Un sogno nel cassetto che si realizza: duettare con le piante, sentirne la vitalità, indossare occhiali che sentono.
Musica delle Piante all’Orto Botanico
Video integrale. Presentazioni, concerto interspecie, feedback finali del pubblico.
Grazie a Patrizia Pozzo per l’ospitalità all’Orto Botanico.
Grazie a Davide Signa per l’intuizione. A Terrier Kauri per l’impegno di ricerca di una vita. Ai miei compagni di viaggio per il volo di un sogno condiviso.
È solo l’inizio.
Gratitudine
Grazie per aver letto fin qui e aver trepidato in questa incredibile avventura fatta di speranze e sensibilità, vibrazioni e risonanze, oltre i nostri occhi, oltre il nostro Tempo, oltre il nostro Spazio.
Avevi mai sentito parlare della Musica delle piante?
Vorresti organizzare o partecipare a un evento di Musica delle Piante?
Ti aspetto nei commenti. Oppure contattaci. La strada oramai è aperta e noi dobbiamo volare.
Avevo da tempo sentito di reazioni delle piante alle “emozioni” trasmesse dall’ambiente e dalle persone circostanti… ma mon sapevo esistesse un marchingegno..
Se c’è qualcuno in grado di fare “emozionare” le piante … chi meglio di lucina ? Sarà una esperienza affascinante !
Grazie Mao! Vedremo! Non vedo l’ora!
Pura meraviglia e stupore, Lucina. Grazie x questa stupenda condivisione. La prossima volta
desidero esserci.
Un abbraccio e a presto
Livia
Lucina sei Unica!
Hai sempre qualcosa di particolare, di originale da proporre, da donare.
La tua splendida voce sarà stata una carezza per le piante ed esse certamente avranno ricambiato tanta armonia, tanta bellezza, tanto rispetto e amore