Seleziona una pagina

Fuori soffiava forte il vento, ma non solo fuori.

A Febbraio dell’anno scorso, in occasione degli 80 anni di Faber, ho organizzato un concerto partecipato all’Auditorium Crociferi a Palermo. Lo spettacolo originario era Lucina canta e racconta De André. Tutto esaurito, un clima di festa diffuso. Con me in scena le Voci Vicine, i Ben Kadì alle percussioni, al pianoforte Roberto Brusca, grande Jazzista. Massimo Sigillò Massara il mio pianoforte umano. 

Faceva freddo, avevo freddo. Mi avvolsi nello sciarpone rosso, annodandolo sul fianco.
Volevo essere tutta rossa.
Mi scaldai.

Fuori soffiava dolce il vento”. Ma non solo fuori.

Il vento a Genova

Ho un rapporto intimo col vento: mi avvince. Era il 1996, a Genova, camminavo sotto i portici di Via XX Settembre. Mio padre mi aveva regalato un bel cappotto cammello, proprio come quello citato in Don Raffaè. Così protetta camminavo, quando a ogni passo era come se fossi sospinta da qualcuno, come se i sospiri del vento mi sospingessero e mi portssero avanti, rendendomi una libellula. Mi piaceva sentirmi spinta da dietro. Ho continuato a godere di questa sensazione per tutto il tempo che sono rimasta a Genova. 

Dicevamo, ai Crociferi il vento, incessante a farci compagnia per tutta la sera. Danzava con la grande volta bianca della cupola cinquecentesca, producendo fischi, sibili, ululati. Un’esperienza incredibile. Le sonorità del vento interferivano coi nostri canti. Assorbivano le nostre frequenze. Era un gioco dispettoso? Quasi silenziosamente, il Vento succhiava le frequenze delle voci, le ingurgitava gentilmente.

 

Un esercizio di ascolto: il vento

Adesso ti invito a fare un esercizio di ascolto e attenzione.
Questo è un video di 3 minuti tratto da quella serata.

Puoi vederlo tutto oppore andare al sodo:
dal 2’04” al 2’07”  il sibilo del vento è netto, distinto.

Presta orecchio, porgi attenzione.
Puoi percepirlo?

 

 Hai sentito il vento?

In quale altro momento del video lo hai sentito?

Indica nei commenti le tue sensazioni.

Vai!