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Un respiro sotto le stelle.

Un respiro sotto le stelle.

Aspra.
Museo dell’Acciuga.
Giovedi 10 settembre.
Accade che un gruppo di donne impegnate socialmente sposi la causa della ricerca per la fibrosi cistica e organizzi una bellisima lunghissima intensissima serata nel magico Museo dell’Acciuga. Sono le socie della Foundation Inner Wheel Baharia. Presiede @AnnalisaNotaro. Le ammiro.

Accade che Rossella Prestigiacomo inviti i Ben Kadi e me a suonare e noi siamo tanto felici di partecipare. È una solidarietà solidale.

Accade che Salvo Piparo regali cunti. E con la chitarra io tenga col filo delle dita il suo intimo racconto ai mestieri perduti. È simbiosi che lascia dimenticare ogni Covid di turno. Ci sono sguardi che vanno oltre gli abbracci.

Accade che Michelangelo Balistreri ci accolga ospitale come solo i siciliani sanno fare. È un menestrello popolare che trasforma le acciughe in stelle d’argento. Il suo borghetto è un incanto. Il Museo dell’Acciuga è una Magaría. Ripetutamente penso: finalmente, finalmente. 🙏🏻

Accade che FrancescoCuffaro legga la sua personale testimonianza di malato migliorato grazie alla ricerca, combattente in prima linea della sopravvivenza, commuove e si commuove. A rotazione continua. Commuove e ci commuove. Rivela confidenziale fragilità e debolezze, lasciandoci sbigottiti, e pieni di speranza. Restituisce anni di senso alla Ricerca.

Accade che arrivi il nostro momento. Sul palco troneggia una tastiera pesata, grande e vigorosa, occupa lo spazio scenico centrale. Vedo il mio microfono. È blu, effettato con Lexicon a 6 secondi, la mia chitarra rigorosamente a 432Hz. Quattro sedie bianche attendono i tamburi Ben Kadì, poco dietro, di sbieco, in diagonale. Sono rassicuranti, queste sedie. I ragazzi salgono timidamente sul palco. Sicuri, si siedono. Ma come si siedono? Non abbiamo detto due alla mia destra e due alla mia sinistra? – Venite ragazzi. Si spostano. Cavi ovunque. Coraggio. Il primo palpito si dissolve tra Jalawan e Sanansancorò. Suoniamo. Ci lasciamo trascinare dal gorgo dei suoni che salgono e portano con se ogni dolore, ogni pensiero, ogni fatica. Ousù nella Fuga. Canto dell’Acqua. Ora le lacrime del mondo sono un manto d’acqua che ricopre la Terra.

Si avvicendano mille interventi. Tutti ricchi, tutti pieni, tutti meritevoli. Tanti. Ricchi, incredibili, pieni, belli. Quanto lavoro. Reti ovunque. Connessioni ovunque, reali, virtuose e virtuale. .

Tocca di nuovo a noi.

Torniamo sul palco.

Maurizio Maria D’Amico, il tutor cantautore dei Ben Kadì, canta in berbero, canta Tizì Ouzou. Ci proietta nel deserto. Siamo nel deserto. Sento la sabbia in faccia, il vento che soffia, la sabbia giallissima, sento la sete. Eseguiamo il nostro “Ben Kadì”: “hanno attraversato il mare. Hanno attraversato il deserto. Avevano 8…10… 13 anni! Sono gli eroi dei nostri giorni! Sono i fantastici… Ben Kadì!” Mi emoziono sempre a raccontarli. Mi sento orgogliosa di conoscerli, Amara, Mory, Ladji, Kante, Ismael, N’Goma, Toumani. Io li conosco. Ho sentito le loro storie. Mi emoziono sempre a dire: ma vi rendete conto di chi avete davanti?

Mory è generoso. Chiede chi voglia provare un tamburo. Sale una signora piena di vigoria. Non vuole più scendere. Mory ci fa cantare tutti insieme. Mory sa fare festa.

Abbiamo respirato del respiro della vita.
Abbiamo raccontato la vita del respiro.
Abbiamo dato il nostro contributo di solidale solidarietà alla manifestazione “Un respiro sotto le stelle”, serata di sensibilizzazione sulla fibrosi cistica al Museo dell’acciuga.

La serata finisce a tarallucci e vino, nel vero senso della parola! Con uno strepitoso senso di generosità, un’assegno di duemila euro, fuochi d’artificio, asta benefica, degustazioni copiose, torniamo a casa paghi di una solidarietà solidale.

E la Magarìa continua.

Ph. Maria Gianni Lo Verso

Ti presento i tamburi Ben Kadì

Ti presento i tamburi Ben Kadì

IL GRUPPO BEN KADi’

I Tamburi Ben Kadì sono un gruppo di percussionisti africani arrivati in Italia via mare e affermati per la loro straordinaria musicalità.  Il gruppo è caratterizzato dalla multietnicità: i ragazzi provengono dall’Africa Orientale, Costa D’Avorio, Guinea, Mali, Maurithius, arrivati in Italia attraverso il “viaggio”, minorenni e soli, molti dei quali hanno conosciuto la “Libia”., oggi sono tutti ben inseriti socialmente e lavorativamente.

 

ANTEFATTO

Nell’autunno 2016 alcune insegnanti (Lucia Barbera, Celia Bartoli, Nicoletta Campisi, Nilla Palmeri, Leda Barradi, Rosalia Nando) mi invitano a tenere dei laboratori di musica presso il CPIA, una scuola a Palermo frequentata da minori stranieri non accompagnati, per il conseguimento della terza media.

Immediatamente emerge la straordinaria propensione al ritmo.

Coinvolgo nei miei spettacoli i ragazzi più motivati e talentuosi.

Nel Gennaio 2017 partecipano al mio spettacolo Dies Natalis per il Comune di Palermo, poi a Mons Regalis, al Canto della Santuzza ed altri.

LA MIGRANTES e i BEN KADÍ

Nell’estate 2017, grazie all’incontro con il dott. Mario Affronti, vengo a conoscenza dei progetti della FONDAZIONE Migrantes e presento l’istanza a sostegno della formazione di un gruppo di percussionisti.

Dalla Primavera 2018, grazie al sostegno della Migrantes, acquisto i primi strumenti ed organizzo un corso di percussioni con Santo Vitale della Bottega delle Percussioni.

Si forma il gruppo.

Il nome Ben Kadì

Con una pioggia di idee, ci diamo un nome: Ben Kadì, suggerito proprio da Mory insieme al suo compagno di viaggio Conde N’Goma.

Ben Kadì significa INSIEME È MEGLIO. Giacinto Di Bernardo realizza il logo dei Ben Kadì. 

La presentazione dei Ben Kadì a Palazzo delle Aquile a Palermo

La presentazione ufficiale dei Ben Kadì si tiene a Palazzo delle Aquile, sede del Municipio di Palermo il 29 Luglio 2018, nell’Atrio Monumentale. Ciascuno firma un atto di impegno di appartenenza al gruppo. In uscita l’ebook che documenta attraverso le immagini di Giorgia Görner Enrile questa incredibile storia. Partecipiamo al Concertone di Capodanno 2019 in Piazza Politeama a Palermo, direzione artistica Red Ronnie.

 

A Novembre 2018 riceviamo un ATTESTATO DI MERITO dalla Caritas di Bagheria, animando il pranzo del povero ed esibendoci in Piazza Madrice insieme ai tamburinai di Bagheria. Mory Diabate, in rappresentanza del gruppo, partecipa come performer percussionista al Congresso TaoBuk a Taormina. Protagonisti dello spettacolo di beneficenza del 28 ottobre organizzato dal Club Inner Weel Palermo, Presidente Rosellina Tristano Criscuoli, con la mia direzione artistica.

Il 21 marzo 2019 ci esibiamo per il Convegno dalla Migrantes ad Alcamo sulla condizione e progetti sulla situazione Migrante. E’ un grande successo! Mi accompagnano alle percussioni in occasione delle festività cristiane di Natale ed Epifania presso la Chiesa di Sant’Espedito a Palermo, animando la Messa dei Bambini: benché siano tutti Musulmani, manifestano uno spiccato spirito di apertura e fratellanza. Partecipano al progetto di Inclusione Arci e registrano il loro primo disco a Tavola Tonda. La loro storia è stata pubblicata da SUD, periodico a tiratura nazionale.

Ph. Salvo Gravano

IL CANTO DEL SOLE, UN CONCERTO PER LA PACE

Nel 2003 esce “Il Canto del Sole” edito da Rai trade, un concerto per la Pace per voce sola e percussioni. In occasione del concerto di presentazione del disco al Teatro Biondo di Palermo riceve un telegramma dal Presidente della Repubblica per il gemellaggio con l’Unicef e l’associazione “Un Ponte per..”. Il ricavato dei concerti contribuì all’acquisto di kit scolastici per i bambini colpiti della guerra in Iraq. La giornalista Antonella Sciocchetti di Rai International riprese in diretta il concerto e dedicò una settimana di speciali su Taccuino Italiano.

Il Canto del Sole di Lucina Lanzara è stato  ospite nelle stagioni dei Teatri Antichi greci di Sicilia, come interprete e autrice, ed luoghi di particolare interesse artistico come il Castello di Santa Lucia del Melo, il Monastero di Camaldoli, Ferla.

L’ultima rappresentazione ha visto la partecipazione straordinaria di Ismaila Mbaye .

Il Canto della Santuzza (2016-2017)

Il canto della Santuzza è un oratorio moderno per il testo di Salvino Leone, per voce recitante in italiano, inglese e siciliano, grande coro, ensamble di percussioni tribali, chitarre e strumenti di improvvisazione e body percussion. I Ben Kadì hanno preso parte alle rappresentazioni negli ultimi anni.

Realizzato in Anteprima nella grotta di Santa Rosalia con il coro di Voci dell’Orchestra Sinfonica Siciliana e i Sudd Orf di Eliana Danzì. 

Negli anni l’opera si è evoluta, viene rappresentata in varie lingue per favorire la fruizione a turisti e stranieri in genere. 

Ismaila Mbaye, il maestro dei Ben Kadì

Ismaila Mbaye è uno dei maggiori maestri di percussione in circolazione in tutta Europa. Originario del Senegal, lavora stabilmente con RAI DUE, in particolare lo vediamo con Licia Colò – Alle Falde del Kilimangiaro e numerosissimi programmi. Performer attore, sostiene la formazione dei Ben Kadì. Periodicamente ci incontriamo per incontri formativi e spettacoli insieme. 

Ph. Salvo Gravano

I Ben Kadì partecipano allo spettacolo Integrarti col patrocinio del Conservatorio di Palermo

Il 14 novembre partecipiamo allo spettacolo Integrarti con il Patrocinio del Conservatorio di Palermo;
apriamo come ospiti, presso Arci Tavola Tonda, concerti di straordinari musicisti, in particolare di Badara Seck per il concerto di presentazione di FUNKINO (13 dicembre 2018);
apriamo il concerto di Baba Sissoko (18 gennaio 2019) nella rassegna Sponde Sonore.

IL CANTO DEL SOLE A ROMA

ALL’AUDITORIUM DEL CAROVITA, su Via del Corso

I Ben Kadì su RADIO RAI UNO

Il 28 febbraio 2019 per lo spettacolo Lucina canta e racconta De Andrè, con la partecipazione dei Ben Kadì e delle Voci Vicine.

Al termine Eliana Eschieri di RAI intervisterà i ragazzi.

Lo spettacolo viene ripreso dai microfoni di Radio Rai Uno e mandato in onda il 17 aprile  insieme all’intervista integrale.

 

I Ben Kadì per i pozzi in Africa al Don Bosco Ranchibile

In questo brano si ripercorre la loro storia.

 

Hanno attraversato il mare

 

hanno attravesrato il deserto 

Avevano 8, 10, 13 anni…

Sono gli eroi dei nostirni

Sono. ifantastici… Ben Kadì! 

 

I Ben Kadì alla Marcia per la Pace 2018

I Ben Kadì si impongono immediatamente per la straordinaria energia e simpatia che li caratterizza. Il 17 giugno 2018 prendono parte come artisti protagonisti al documentario di Odessa Rae, regista di Broadway ed aprono la Marcia Internazionale per la Pace nell’Installazione di Kate Daudy (artista di Londra) “Am I my brother keeper?” in collaborazione con UNHCR per la Bias2018.

Sono stati invitati in più occasioni come testimonials.

I Ben Kadì, gruppo di giovani percussionisti africani, giunti soli in Italia, di straordinarie capacità musicali, con il sostegno della fondazione Migrantes, sono protagonisti del documentario di Odessa Rae (Broadway), aprono la Grande Marcia per la Pace per l’Installazione di Kate Daudy BIAS 2018.

Molto richiesti, effettuano performance che recuperino le tradizioni africane o sostengano gli spettacoli di Lucina stessa.

Red Ronnie seleziona i Ben Kadì per il Capodanno a Piazza Politeama a Palermo

I Ben Kadì collaborano con il Parco del Sole

I Ben Kadì partecipano alle attività del Parco del Sole, associazione di promozione sociale a favore dei bambini e delle Famiglie dell’Alberghieria, un quartiere del centro storico di Palermo, caratterizzato da alta dispersione scolastico e degrado socio-culturale.

Offrono concerti e danno lezioni di percussioni.

E tu conoscevi i Ben Kadì? 

Possono suonare a Matrimoni, concerti, performance, dare lezioni di ballo africano, trasformare qualsiasi evento in una grande meravigliosa vitale festa!

Contattami per momenti indimenticabili! 

Willy e la mia Guerra di Piero

Willy e la mia Guerra di Piero

Willy, nel giorno della sua buonanotte eterna

La mia Guerra di Piero è una Ninna Nanna a Willy.

Ieri sera, nel maestoso Atrio del Palazzo del Comune di Sciacca, la magia di De Andrè è tornata a rapirci.

Col capo coperto di cenere, ho indossato l’abito della festa e mi sono offerta al pubblico saccenze.

Lucina canta e racconta De Andrè, Sciacca, 7 settembre 2020

Nella mia rivisitazione “La guerra di Piero” è una ninna nanna. Inizio e fine sono aliti, soffi, carezze di conforto a tutti quei ragazzi assurdamente morti per l’assurdità della guerra o delle ingiustizie che affollano questa Terra.

Sono i soldati in trincea della Grande Guerra, sono ragazzini esattamente come Willy.

Ieri sera Piero era Willy. O Willy era Piero.

L’avevo addosso.

L’emozione, la commozione è stata tale che non sono riuscita a dire una parola. Le ho cercate per qualche istante, ma nulla, nodo alla gola e stop. Dovevo andare avanti.

Sentivo la platea.


La platea era gremita, seppur distanziata. Era con me ed era con Willy, a cantare con tutta l’anima questo sussurro di Ninna Nanna all’orecchio, questo conforto bislacco e materno. Questo saluto,
questa piccola, minuscola, consolante microscopica, buonanotte.

Buonanotte Willy.

Ci resta la luce dei tuoi occhi e la
brillantezza del tuo sorriso.

A noi il compito di raccontare la Luce dei tuoi occhi carichi di fiducia e speranza.

A noi il compito di cercare quell’alchimia che con Amore e Cultura addolcisce le pietre degli animi, trasformandole in animi umani.

Dormi sepolto in un campo di grano

Non e’ la rosa

Non è il tulipano.
Per te Willy,
mille
papaveri
rossi.

Ora ascolta, respira e dai la buonanotte a Willy


Puoi ascoltare qui la nostra Guerra di Piero e le carezze delle buonanotte.

Ascolta https://open.spotify.com/track/05n4NSn2SVBRJJmuqxaxUs?si=Nfqp0lM8S6y-kA3-6jIaiw

Hai sentito il soffio? Ti aspetto nei commenti.

L’ultima milonga, il funerale di Alberto Pizzuto

L’ultima milonga, il funerale di Alberto Pizzuto

Ieri pomeriggio si è tenuto il funerale di Alberto Pizzuto.

Sabato, apprendo su Facebook dalle parole di Maura Laudicina  della dipartita di Alberto. Che dolore!

Piergi mi spiega che Alberto è alla camera mortuaria dell’ospedale di Cefalù. Si sentono trattati come bestie, con immondizia e vasi rotti in una gelida camera mortuaria. Massi è in alto mare, nel Tirreno, i telefoni non prendono.

Alberto aveva espresso il desiderio di essere cremato e, l’agenzia incaricata lo porterà a Cosenza.

Occorre organizzare il funerale, ma siamo a Ferragosto è difficile trovare chiese disponibili.

La chiesa di San Luigi Ugdulena dà disponibilità per martedì.

Piergi è afflitto all’idea di dover aspettare ancora fino a martedì.

Piergi mi dice che Maurizio Maiorana gli aveva riferito di un desiderata di Alberto: il canto di un tango al suo funerale.

Gli dico, in punta di piedi, che posso provare a vedere se riesco a fare qualcosa.

Contatto padre Pietro Magro della Parrocchia di Sant’Espedito dove facciamo servizio da tanti anni con Massimo mio marito e dove i miei figli sono Scout.

Padre Piero si mette a completa disposizione, non fa problemi per gli orari, non fa problemi per nulla, anzi cerca di venirmi incontro in tutti modi.

Ricontatto Piergi e gli riferisco della disponibilità di padre Piero a celebrare il funerale nell’orario più
utile anche in funzione del viaggio verso Cosenza. Piergi contatta l’agenzia funebre, si stabilisce per le 15.00 di lunedì 10 agosto. Ricontatto padre Piero, è fissato.

Ci messaggiamo con Maura Laudicina per capire se organizzare una milonga finale.

Ho cercato di mettere insieme i pezzi e quello che è venuto fuori è stata una girandola di amore e poesia come se a chiudere la vita di Alberto fosse l’ultima Milonga.

Mi contatta Leo Alagna e mi dice che sua figlia Alice avrebbe piacere di cantare.

Lunedì 10 Agosto ore 15
Chiesa di Sant’Espedito.
Il Funerale di Alberto Pizzuto.

Per le letture con mia sorella Vivi concordiamo di chiedere anche a Rosalba Rosalba, tanto credente e comunque sempre vicina.  Non sa se ce la può fare, ma sa che con l’aiuto di Gesù ce la farà e così è: la sua lettura sarà indimenticabile. Ogni parola è come una volta dell’acquedotto romano, stabile, elegante, fiera,  decisa, irremovibile. Piena di senso, chiarissima. Alla fine della Messa mi complimento per la sua lettura e lei mi dice “era Gesù”. lo credo. Si sentiva. 

Prima che la messa inizi prendo la parola.

Ringrazio gli astanti per la presenza affettuosa, ringrazio padre Piero per l’ospitalità,  invito al raccoglimento con tre scopi: 

1. salutare il corpo fisico di Alberto;

2. unirci in preghiera per aiutare la sua anima a levarsi e trasformarsi nella Luce; 

3. manifestare vicinanza alla famiglia, in particolare ai Figli e a Rosalba.

Con padre Piero programmiamo di non cantare le parti fisse, come Alleluia e Santo, in modo da lasciare spazio ai momenti di condivisione.

Massimo, mio marito, mille viaggi con Massi, con immensa fatica, suonerà e canterà. 

Vivi si unisce al coro, legge il salmo “il Signore il mio Pastore”, stesso testo del canto che avevamo intonato all’ingresso.

Arriva il momento dell’Omelia.

Padre Piero manifesta grande vicinanza ai familiari.
Ricorda i tratti salienti di Alberto.
Si rivolge empatico ai figli  “bei giovani inseriti in società”, alla loro madre Rosalba, ai cugini, la zia, ricorda il fratello deceduto a inizio anno, il tema della morte in famiglia. 
Padre Piero è “giusto”, equilibrato, vero. 
Parla delle cose della Terra, del nostro limite, della sua età che ha compiuto 73 anni e Alberto ne aveva 74 e delle domande che si fa tutti i giorni. Di Alberto dice che era un uomo vitale, il fatto che amasse così tanto il ballo era il segno di quanto fosse attaccato alla vita. poi parla del vero senso delle cose, del fatto, di quanto alla fine l’uomo non abbia riposo se non in Dio. 

L’Assemblea ascolta in religioso silenzio, che mai questo epiteto fu più appropriato. 

All’offertorio cantiamo il Cantico di San Damiano “Ogni uomo semplice”. Chiedo ad Alice di raccogliere le offerte, le spiego come fare, lei si presta. 

Al momento della Comunione, Maurizio Maiorana intona, con profondissima commozione sua e nostra, l’Ave Maria in spagnolo. Era stata 15 anni fa una esplicita richiesta di Alberto, che si cantasse al suo funerale.

Benedizione della Salma. 

La funzione religiosa si chiude.

Saluti finali.

Inizio io leggendo la lettera ad Alberto, mio primo maestro di ballo. 

Mi segue Vivi, che ricorda l’infinità di eventi che l’hanno legata ad Alberto e alla famiglia Pizzuto. Ci strappa una risata ricordando le intercessione per togliere le punizioni a Massi. 

Giuseppe Sfalanga, l’amico di sempre, riporta le innumerevoli commosse dediche raccolte sui social, Facebook, Instagram, Whatsapp, ne legge alcune. Le parole ricorrenti sono: sempre cordiale, sempre gentile e sorridente, un gentiluomo d’altri tempi. 

Maura Laudicina si da coraggio, si fa forza e dice: “non ho scelto io quel posto. Non pensavo di sedermi da sola, ma io non ero sola. Con me c’era Alberto. C’è Alberto. Vent’anni fa sono entrati nella mia vita Maurizio, Alberto e il tango e questo è amore.”

Infine una bellissima donna  argentina racconta le ultime ore di Alberto a Lascari. E’ stato suo marito ad accompagnarlo all’ospedale di Cefalú. Alberto è entrato con i suoi piedi. La sera prima aveva tifato Juventus anche se lui non tifava Juve. Era pieno di vita e di energia come sempre.

Adesso è il momento di Alice Alagna. Proprio Alberto l’aveva incoraggiata a iscriversi al suo primo concorso di canto a Lascari.  Massimo accompagna alla chitarra il suo Alleluia di Cohen. La bellezza di questa ragazzina e il suo canto emozionato stringe fortissimo i nostri cuori riunendoci in abbraccio condiviso.

 Il tango di Maurizio Maiorana è il commiato finale, l’ultima Milonga. 
La Messa finisce e noi andiamo in pace, più tristi ma più felici. 

Grazie Padre Piero. 
Massi e Piergi vi amo tanto .

Credevo fossimo eterni.  Ciao Alberto!

Credevo fossimo eterni. Ciao Alberto!

Credevo che fossimo eterni. Ciao Alberto!

Credevo che fossimo eterni, Alberto. Avevamo programmato con Vivi di venirti a trovare la settimana prossima, quando i tuoi amici di Torino sarebbero andati via.

So che nell’ultimo periodo Piergi si è preso cura di te, Massi a cucinarti leccornie.

Erano anni che non ci incontravamo Alberto.

Aspettavo il momento per iniziarmi al tango. Non lo avevo ancora fatto perché sapevo che quando questo momento fosse arrivato, mi avrebbe rapita per sempre, il tango dico. E non vedevo l’ora di condividere con te questa gioia, tu che sei stato il mio maestro, a 9, 10, 11 anni e poi ancora a 12, 13, 14,15, 16,17 anni, che le serate a casa vostra si passavano ballando.

Nel tempo la nostra altezza è diventata uguale, ma andava sempre comunque bene, coi tacchi, senza tacchi, a ballare tu eri sempre all’altezza.

La tua mano certa sulla schiena. Indice e medio sulla mia spina dorsale, presenti, attenti a guidare i passi, gestire equilibri. Mazurca o polka, valzer o fox trot, non sapevo quello che facevo, io ti seguivo.

Tra le cose della mia vita aspettavo questo momento Alberto, quello di avviarmi al tango per riassaporare con te con la magia in cui tutto scorre in un tempo che non esiste, c’è solo il tempo battuto dai tacchi.

Alberto, ballare con te mi ha reso felice. Mi riempivi di complimenti gentili, mai fuori luogo, sempre protettivo, sempre cavaliere.

Ci divertivamo Alberto,
eccome se ci divertivamo!

Facevamo il conto di quando venire a trovarti la settimana prossima.

M’aspettavo di essere accolta dal tuo sorriso smagliante e la tua voce che dice: “weeeeeee Luciiiiii!!”

Credevo che fossimo eterni.
E infatti lo siamo: ci rivediamo nell’Eterno!
Ciao Alberto.

Il funerale di Alberto Pizzuto


Il funerale di Alberto Pizzuto sarà celebrato da Padre Pietro Magro lunedì 10 agosto 2020 ore 15:00 alla chiesa di Sant’Espedito, in via Nicolò Garzilli a Palermo, angolo via Trapani.

Un omaggio degli amici tangueri saluterà Alberto. Grazie a Maura Laudicina, Maurizio Majorana, Giuseppe Sfalanga.



COVID-19: il Drum Circle in sicurezza

COVID-19: il Drum Circle in sicurezza

COVID-19: il Drum Circle in sicurezza.

Il 1 Luglio ho facilitato un drum circle in sicurezza, ovvero imbavagliato e distanziato.

Il Parco del Sole ha riaperto le sue porte ai bimbi dell’Alberghiera, dopo mesi e mesi di lockdown per Quarantena da COVID-19.

Vivevo con una certa preoccupazione il ritorno al Parco del Sole. Tornare a facilitare un Drum Circle coi bimbi del Parco del Sole è già un’esperienza impegnativa. Devo dire che è stato più difficile del previsto.

Drum circle in sicurezza, imbavagliati

400 gradi, distanziati e con mascherina, con quella sensazione di soffocamento che te la toglieresti senza pensarci.

Invece i bimbi e le operatrici del Parco del Sole sono rimasti composti e “in sicurezza” per due ore, buonissimi oltre il normale, a cercare “il tempo che dava conforto”. Si, perché la tenuta del tempo da conforto. 

Le operazione preliminari di sicurezza

COVID-19 Drum circle in sicurezza, distanziati e imbavagliati
COVID-19 Drum circle in sicurezza, distanziati e imbavagliati

Ordinatissimi in fila per entrare, a uno a uno, Rosaria ci punta una pistola laser alla fronte: sta prendendo la temperatura. 

Sembra un rito viatico. 

E i bimbi mi sembrano paghi di ne farne parte. 
È un riconoscimento: 
nome, 
cognome, 
temperatura. 

Disinfettante per le mani. 
Controllo mascherina. 
Vai! 

COVID-19 Drum circle in sicurezza, distanziati e imbavagliati

Il Drum Circle in sicurezza coi bambini ha inizio!

COVID-19 Drum circle in sicurezza, distanziati e imbavagliati
Non ci vedevamo da inizio marzo. 
E non vedevamo l’ora di rimetterci a suonare! 🤩 Come sono cresciuti. Anche nella disciplina. Parliamo sempre dei bimbi dell’Albergheria. Che lavoro prezioso. 🙏🏻

Lucina, mi sto rilassando!

Ieri ho spiegato come suonare gli shaker, come posizionare avambraccio e polso per produrre un suono netto. 

“Ora chiudete gli occhi e ascoltate il rumore dello shaker”. “Miiii Lucínaà! Mi sto rilassando!! Mi fa rilassare!!”😌

Tornare a fare musica insieme è appagante in sé.

A sorpresa é arrivato Conde N’Goma dei Ben Kadi. È stato accolto come una star tra meritatissimi applausi. Ci ha dedicato dei super ritmi. Già era con noi Ousmane. Bello. Bello. Bello. Ma faceva un caldo Ragazzi…😷

Distanziamento nel drum circle

Eravamo ben distanziati. 
Si, per essere “in sicurezza” eravamo ben distanziati. Brava Dany Ela che aveva preparato tutto il set del Drum circle a perfezione. 

Ieri abbiamo sperimentato quanto il distanziamento non aiuta la musica. 
Abbiamo sperimentato quanto l’ASCOLTO sia la base della musica.

La musica è risonanza, è ascolto reciproco ed è stata dura. Ma i nostri bimbi del Parco del Sole sono rimasti là, composti, buonissimi, per due ore. 😳 Grazie a Emilia, Rosaria, Margherita, Margherita, Katia, Daniela, Letizia e Marina, 
presenze attentissime che mi vengono i brividi. 

Si, lo ammetto: hanno superato le mie aspettative. 

Vado via senza fiato, ma incredula e felicissima.