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Palpiti è un’estratto dalla performance di chiusura di MareVoce, una vacanza in musica nel mare di Sicilia.

Siamo in Cerchio e ciascuno ha uno strumento musicale a disposizione.

Qui faccio partire un’improvvisazione.

Il primo suono è il tintinnio di un triangolo.

Questo suono ci da la tonica per la melodia e per l’armonizzazione vocale.

Canto quello che suono

Suono quello che canto

Una delle tecniche più comuni per far scatenare una polifonia e una poliritmia consiste proprio nel cantare quello che sto suonando, cercare onomatopeicamente di darvi un suono.

Vedrai che all’inizio è un piccolo suono al quale ne segue un’altro.

Via via il ritmo si va facendo più chiaro e coinvolgente.

Procedendo per accumulo l’organizzazione musicale si fa più chiara e serrata e si viene trasportati in un mondo straordinariamente coinvolgente.


Prendono parte a questo momento i partecipanti a MareVoce e alcune persone he hanno appena costruito il loro tamburo sciamanico.

MareVoce gruppo finale con gruppo tamburi sciamanici – performance finale di restituzione – Punta Raisi, 2024 – Lucina Lanzara

Sabato 26 Ottobre dalle 10 alle 18 si terrà il prossimo seminario di costruzione del Tamburo Sciamanico con Luigi Jannarone. E Domenica 27 Ottobre ore 15-18 anche su ZOOM la Lezione su come suonare il tamburo

Come abbiamo realizzato questa improvvisazione anche con persone che non avevano mai suonato uno strumento?

Cos’è l’Improvvisazione Estemporanea per Voce e percussioni?  

L’improvvisazione estemporanea rappresenta un modo unico per esprimere la propria creatività e comunicare attraverso il suono.

Nel mio caso, l’azione musicale vive sempre all’interno di un cerchio, appunto un CERCHIO DI SUONI


L’improvvisazione prende spunto:

  • da un ritmo che si va componendo via via dai partecipanti
  • da un ritmo che propongo io stesso
  • da una linea melodica che propongo sulla quale si va ad armonizzare liberamente
  • altro.

Una GUIDA INIZIALE aiuta a comporre un quadro musicale godibile.


Non richiede abilità tecniche specifiche, ma piuttosto un’apertura mentale e la volontà di esplorare.

Immergendosi in questo processo,
il nostro corpo e la nostra voce
diventano
strumenti di espressione
autentica e personale.

L’Alea e il Movimento Vocale 

Tra i movimenti che hanno influenzato l’approccio all’arte sonora, l’Alea, sviluppatosi a metà del Novecento, assume un ruolo centrale.

Questo movimento incoraggiava l’elemento del caso e dell’imprevedibilità nella creazione musicale, invitando gli artisti a lasciar andare il controllo e a lasciarsi trasportare dal momento.

Il concetto di alea, che significa “azzardo”, ci spinge a esplorare nuove possibilità e ad abbracciare momenti inaspettati, proprio come nell’improvvisazione vocale.

“Alea” è un termine latino che significa “dado” e viene utilizzato in vari contesti, inclusa la musica. Nel contesto della musica del XX secolo, “alea” è spesso associato al concetto di “aleatorietà” o “musica aleatoria”, che è un approccio compositivo in cui alcuni elementi della musica sono lasciati al caso o all’improvvisazione.

Questo termine è particolarmente legato al lavoro di compositori come John Cage, che esplorò l’idea di includere il caso come elemento determinante nella creazione musicale. Nella musica aleatoria, il compositore può stabilire solo alcune regole o strutture, mentre altri aspetti (come la sequenza delle note, il timbro, il ritmo, ecc.) sono lasciati alla libera scelta dei musicisti o determinati da fattori casuali.

In sintesi, “alea” nella musica del Novecento rappresenta una frattura con le tradizionali convenzioni compositive, abbracciando l’imprevedibilità e l’elemento del caso come parti integranti dell’esperienza musicale.

Come Eseguire un’Improvvisazione Vocale Estemporanea

  1. Preparazione Mentale: Sentiti completamente a tuo agio. Abbandona le aspettative e preparati a esplorare.
  2. Respira Fai alcuni respiri profondi per rilassarti. Il respiro è fondamentale; ti aiuta a connetterti con il tuo corpo e a liberare la tua voce.
  3. Ascolta e Rispondi: Se sei in un gruppo, ascolta gli altri partecipanti. La comunicazione è essenziale nell’improvvisazione; lascia che le voci degli altri ti influenzino e guidino.
  4. Sperimenta con il Suono: Non avere paura di utilizzare suoni diversi, dal sussurro a urla melodiche. Sperimentare è la chiave!
  5. Liberati dalle Regole: Non c’è giusto o sbagliato nell’improvvisazione. La bellezza sta nella libertà di esprimerti senza limitazioni.

Cerchi di Suoni e improvvisazione

L’improvvisazione è un elemento centrale nei drum circle facilitati e nei Cerchi di Suoni.

Questi eventi offrono uno spazio in cui le persone possono esprimersi liberamente attraverso la musica e il ritmo, senza la pressione di dover seguire partiture o schemi prestabiliti.

Questa pratica è parte integrante dei miei corsi di canto ed emozioni in presenza, per esempio le Voci Vicine

Ecco alcuni aspetti chiave dell’improvvisazione in questo contesto:

1. Espressione Individuale e Collettiva

  • Ogni partecipante ha l’opportunità di esprimere la propria creatività, portando strumenti diversi e suonando in modi unici. L’improvvisazione consente di combinare le diverse influenze e stili di ciascuno, creando un’esperienza musicale collettiva.

2. Ascolto Attivo

  • L’improvvisazione richiede di ascoltare gli altri musicisti. Questo ascolto attivo è fondamentale per rispondere ai ritmi e alle melodie altrui, facilitando una comunicazione musicale che evolve in tempo reale.

3. Spirito di Collaborazione

  • Nei drum circle e nei Cerchi di Suoni, l’improvvisazione è spesso orientata alla collaborazione piuttosto che alla competizione. I partecipanti lavorano insieme per creare un’atmosfera armoniosa e coesa, dove ognuno può contribuire al suono complessivo.

4. Creatività Sperimentale

  • La mancanza di regole rigide incoraggia la sperimentazione. I partecipanti possono esplorare nuovi ritmi, suoni e idee, liberandosi da vincoli tecnici e aprendo la porta all’innovazione musicale.

5. Benessere e Guarigione

  • Molti partecipanti trovano benefici terapeutici nell’improvvisazione musicale. Suonare insieme può ridurre lo stress, aumentare il senso di comunità e promuovere un senso di benessere emotivo.

6. Facilitazione e Guida

  • I facilitatori di drum circle svolgono un ruolo cruciale nel guidare il processo di improvvisazione. Utilizzano tecniche per incoraggiare la partecipazione, mantenere il ritmo e favorire l’interazione tra i partecipanti, secondo lo schema
    Dittatore
    Direttore
    Facilitatore
    Orchestratore.
    Consulta il manuale del Drum Circle Facilitato “Costruire comunità consapevoli attraverso il ritmo” di Arthur Hull
  • Questo libro e questa scuola in Italia guidta da Harshil Filippo Chiostri, in Toscana, ha cambiato la mia esistenza.

7. Accessibilità

  • L’improvvisazione nei Cerchi di Suoni è aperta a tutti, indipendentemente dal livello di abilità musicale. Questo rende l’evento accessibile e inclusivo, permettendo a chiunque di partecipare e godere dell’esperienza.

In sintesi, l’improvvisazione nei drum circle e nei Cerchi di Suoni non è solo una questione di creare musica, ma anche di connessione umana, esplorazione creativa e crescita personale. Ogni incontro rappresenta un’opportunità per condividere momenti significativi attraverso il suono e la musica.

L’improvvisazione nel jazz

L’improvvisazione musicale è un fenomeno presente in molti generi musicali, ma ci sono alcune differenze significative tra l’improvvisazione jazz e quella più generica.

  1. Struttura e armonia: L’improvvisazione jazz di solito avviene all’interno di una struttura armonica ben definita, come gli standard jazz che seguono progressioni armoniche specifiche. I musicisti si muovono all’interno di queste progressioni, utilizzando le scale e le modalità appropriate per improvvisare. In un’improvvisazione più generica, la struttura potrebbe essere meno definita o più libera, permettendo agli artisti di esplorare una gamma più ampia di emozioni e stili senza restrizioni armoniche.
  2. Tecnica e linguaggio: I musicisti jazz spesso utilizzano un linguaggio musicale ricco e sofisticato, che include frasi, ornaments e tecniche come il “bebop” e il “swing”. L’improvvisazione in jazz può richiedere una preparazione tecnica ed una conoscenza profonda delle teorie musicali, mentre in altri generi l’approccio potrebbe essere più intuitivo o espressivo.
  3. Interazione e dialogo: Nell’improvvisazione jazz, l’interazione tra i musicisti è cruciale. I musicisti spesso “parlano” tra loro musicalmente, rispondendo alle idee e alle frasi degli altri. Questo tipo di dialogo può essere meno presente in altri contesti di improvvisazione, dove il focus potrebbe essere più sulla singola espressione dell’artista o su una performance più solista.
  4. Stili e influenza: Il jazz è un genere con molte influenze storiche e culturali, che si riflettono anche nell’improvvisazione. Improvvisatori jazz attingono a una tradizione musicale ricca e diversificata, mentre l’improvvisazione in altri generi potrebbe essere più variabile e aperta a stili differenti, non necessariamente legati a un background specifico.

In sintesi, mentre l’improvvisazione è un elemento comune a molti generi musicali, l’improvvisazione jazz si distingue per la sua struttura armonica, il linguaggio tecnico, l’interazione tra musicisti e l’influenza di una tradizione musicale ben definita.

Che ne pensi di questo argomento?
Tu ami improvvisare?
Ti da un senso di liberazione?

Oppure fatichi a lasciarti andare?

Grazie per essere arrivato fin qui

Lucina